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Figura di spicco dell’attuale rivalutazione della musica storica, il grande musicista Jordi Savall, tra i massimi interpreti di sempre della viola da gamba, torna in esclusiva al Teatro Verdi di Pordenone con l’ensemble di musica antica, Hespèrion XXI, gruppo musicale fondato assieme alla moglie allo scopo di riscoprire, valorizzare e diffondere l’immenso patrimonio musicale dell’Europa del Mediterraneo dall’antichità al XVIII secolo.
Con il concerto “Occidente e Oriente”, Jordi Savall i Bernadet – una delle figure musica di maggior rilievo nel panorama musicale e, più in generale, culturale del nostro tempo – accosta musiche della tradizione berbera, afgana, sefardita, bizantina e italiana. Grazie alle sue doti poliedriche di musicista, didatta, ricercatore e creatore di nuovi progetti musicali, Savall ha avuto il grande merito di aver riportato alla luce eccezionali pagine di musica popolare di periodi e origini diverse. Antiche gemme risuonano così nel segno dello scambio e della fratellanza. Nominato ambasciatore dell’Unione Europea per il Dialogo interculturale e Artista per la Pace dall’Unesco, il violista catalano vanta una ricca carriera coronata dai riconoscimenti più prestigiosi, fra tutti un Grammy, il Premio Oscar della musica. Il successo del grande pubblico arriva per Savall all’inizio degli anni Novanta grazie al suono magnetico e malinconico della sua viola da gamba nella colonna sonora di Tutte le mattine del mondo, il magnifico film di Alain Corneau che trasformò Marin Marais (interpretato nella pellicola da Depardieu) e Monsieur de Sainte-Colombe da sofisticate figure per pochi iniziati della storia della musica in un fenomeno planetario.
«Fin dai tempi antichi, ci sono stati continui riferimenti allo straordinario potere e agli effetti della musica e degli strumenti su persone, animali e persino alberi e piante», spiega Savall nelle sue note di regia del concerto “Oriente-Occidente. Dialogo delle anime”. «Questi sono gli attributi più caratteristici di Orfeo, ed è proprio a causa del potere e dell’abilità musicale di Orfeo che lui divenne il soggetto di uno dei miti greci più oscuri e simbolicamente carichi. Orfeo è il musico per eccellenza, di cui si dice che suonasse melodie così incantevoli che persino le bestie feroci, gli alberi e le piante si inchinarono davanti a lui, e il più feroce degli uomini fu placato dalla sua musica. Il suo mito ebbe una vita eccezionalmente lunga, raggiungendo il lontano Oriente e oltre. Ed è proprio dall’oriente che sono arrivati i primi strumenti ad arco. Sconosciuta nell’antichità e anche nell’alto Medioevo, una delle ipotesi più probabile è che la tecnica dell’archetto si sia progressivamente sviluppata in Europa grazie all’influenza di musicisti provenienti dai Paesi arabo-islamici. Nel concerto, i brani presentati in sequenze alternate mostrano le differenze delle loro origini: orientale e occidentale. Basato sulla ricerca degli stili musicali propri di ciascun periodo, questo programma evita le superficialità del crossover culturale, cercando invece di ristabilire un dialogo che rispetti l’identità musicale di ciascuno di quegli spazi culturali. Ritengo oggi più che mai che sia di fondamentale importanza credere che, attraverso il linguaggio della musica, lo scambio di idee ed emozioni espresse da musiche e musicisti di origini e culture così diverse sia possibile e necessario».
Info e biglietti: www.teatroverdipordenone.it; biglietteria@teatroverdipordenone.it Telefono 0434.247624.
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In copertina, Jordi Savall con la viola da gamba soprano; qui sopra, con un raro strumento mediorientale.